domenica 20 luglio 2014

PEACE ep. 1

Parole.
Le parole... Sono un qualcosa di magico.
Nessuno se ne rende conto. Nessuno riesce ad afferrare il potere che ci può essere in esse. È un qualcosa di antico, primordiale, misterioso e senza limiti.
Basta una parola per cambiare per sempre la vita di una persona.
Vi siete mai innamorati? Sì, questa è una parola molto potente. Amore. Sovverte le leggi e soverchia gli animi. Dite quella parola colma di potere e ne ricevete un'altra, ancora più grande. Rifiuto. Bang. Come se vi foste appena presi una pallottola nel cervello.
Una parola può uccidere, una parola può salvare. Come ho detto, però, nessuno se ne rende conto.
Tranne me.
Fogli sparsi ovunque
La luce tenue dei neon che proveniva dalla strada illuminava la stanza, donandogli un'atmosfera malsana, malata
la mia scrivania è un disastro, dove avevo messo le cartellle?
Nomi,date
era tutto li'.

Celato in un posto lontano, lontano da sguardi indiscreti
"Come aveva fatto a trovarmi?"
me lo ripetevo da circa un'ora, da quando avevo trovato sul muro quel segno.
Era impossibile che mi avesse trovato cosi' presto, a meno che qualcuno non avesse deliberatemente deciso di vendermi.
Doveva essere stato lui.
impossibile, perchè avrebbe dovuto farlo? NON ADESSO.
Non ora che avevo tutti i nomi e gli indirizzi.
"mi ha seguito, non c'è altra spiegazione"
"cazzo" urlai "CAZZO!!!"
Devo andarmene, non sono al sicuro da lui.
Devo scappare via, fare le valigie.
"Si, le valigie" per la rabbia tiro un calcio al tavolo, una bottiglia di vino si spacca per terra.
Il vino si sparge sul pavimento.
Rosso come il sangue
Rosso come il segno sul muro.
Infilo i vestiti nella valigia, infilo le cartelle e i fogli.
"chiamerò quando sarò di nuovo al sic.."
"toc toc toc"
Bussano
"toc toc toc toc"
Qualcuno sta bussando alla porta.
"Bum bum bum"
Era lui? no impossibile non avrebbe mai bussato alla porta.
La mia mano tocca nervosamente la beretta sotto la giacca.
Guardo allo spioncino.
E' la portiera del palazzo, apro di scatto la porta.
"Signor Recanati tutto bene? Ho sentito un forte rumore e mi sono spaventata, va tutto bene?"
Il sudore mi colava dalla fronte, l'anziana bisbetica non aveva un cazzo da fare e stava attenta ad ogni minimo rumore,mentre io dovevo andarmene, cazzo dovevo andarmene.
"Si signora Roca, tutto bene, mi è caduta una bottiglia per terra"
" ah, se ha bisogno posso puliR..."
le sbatto la porta in faccia, certe persone non capiscono davvero quando non sono opportune.
Ora basta prendo la valigia e me ne vado.
" Hai fretta di uscire SIGNOR RECANATI? O dovrei chiamarti Lyod?"
Una voce.
Una voce nel buio.
Era lui.
"Sai ho fatto meno fatica del previsto a trovarti, dovresti evitare di pagare con le carte di credito, è facilissimo risalire a chi le ha usate"
"Che cosa vuoi? CHE COSA DIAVOLO VUOI?"
Silenzio.
"Esci allo scoperto! ti ammazzo figlio di puttana!"
" Tu sei già morto Lyod e non lo sai"
Prendo la pistola la armo e sono pronto a far fuoco, ma mi accorgo che non ha più senso combattere, la paura è sparita di colpo, non parla più nemmeno con la bocca, parla direttamente al mio cervello.
Prendo la pistola e me lo faccio schizzare via dalle tempie.


disegni di: Fabio Folla. Grazie ad Angra.