"Hai paura Giovanni?" Un volto...un volto...il buio...
Mi ero di nuovo appisolato sul bus.
Mi capita spesso ultimamente, e la cosa comincia ad irritarmi.
Paura, terrore.
Il mio terrore più grande è quello di non riuscire a trovarlo. Cerco qualcosa, qualcuno di inafferrabile, che mi ricordi il senso delle mie azioni.
Che pressione.
La mia stessa esistenza è un vuoto senza la minima possibilità di uscirne.
Ma che sto dicendo?
Devo trovarlo.
Esiste?
Mi interessa saperlo?
No.
Voglio solo prenderlo, essere più bravo di lui,più scaltro, ho trovato il filo che lega gli omicidi,..si, mi manca poco.
Era immerso nei suoi pensieri e si era ritrovato davanti alla centrale di Polizia di Torino. Doveva parlare con qualcuno delle sue teorie, dovevano ascoltarlo, sarebbe bastato essere credibile, anche se la cosa sembrava folle.
" Buongiorno!"
---
"Il sesto caso di omicidio in 5 giorni"
Il maresciallo aspirava ampie boccate dalla sigaretta, mentre osservava il parapetto sfondato. Riccardo Fumagalli era in servizio da ormai 20 anni, e non aveva mai visto una cosa simile.
La suicida era uscita presto di casa, aveva comprato un giornale, dei fiori e poi aveva deciso di fare una passeggiata sul ponte, si era messa a correre e si era lanciata dal ponte con una tale forza da rompere la grata di protezione.
"Un bisonte avrebbe fatto meno danni"
Come faceva una donna di 25 anni a fare una cosa del genere?"
" signore, l'abbiamo ritrovata!"
La guardia costiera issò a bordo della vedetta il cadavere della donna, bianco sotto il sole malinconico delle 2 del pomeriggio.
La donna era integra, se non per il viso, sfigurato dall'impatto con la grata.
" Santo cielo"
Si voltò verso la strada, chiusa coi nastri gialli, in lontananza la Mole faceva capolino dagli edifici più alti, nuvole nere cominciavano ad addensarsi in lontananza,e avrebbero lavato via anche quella giornata.Altre lacrime grigie che lavano via quel sangue.
"La città sta impazzendo."
---
" Un collegamento tra gli omicidi?"
"Certo, se lei volesse controllare gli appunti che ho preso, qui in bass.."
"Certo, signor...signor?
"Giovanni"
"Giovanni...Giovanni come?"
"Giovanni De Vita"
"Signor De Vita, come vede siamo molto occupati al momento, se vuole può lasciarci la sua documentazione, noi poi, verificheremo"
Giovanni guardava in giro per la centrale, un disordine estremo regnava nella stanza illuminata da alcune finestrelle,cartelle su cartelle che Giovanni non aveva problemi ad immaginare mai nemmeno lontanamente sfogliate, la luce donava alla stanza un'atmosfera spettrale e vagamente retrò, " Poi, poi potrebbe essere troppo tardi"
"Signore, la prego di non insistere, come vede siamo molto occupati, le faremo sapere se avremo qualche informazione"
"Niente, inutile insistere, quel polizziotto era troppo ottuso o troppo pigro per capire la reale portata di quello che stava accadendo"
Uscendo dalla centrale, l'aria fredda del pomeriggio lo fece rabbrividire, la luce stava sparendo tuffandosi nel buio, si accese una sigaretta, e comincio a camminare verso casa, fino a scomparire nella notte.
Non aveva idea di essere osservato.