" Basta solo aspettare, aspettare, aspettare."
Era già li' dalla notte precedente, Sergio lo aveva guidato in quella palazzina, dove sarebbe arrivata la chiave per sconfiggere il nemico invisibile che li tormentava.
"La trappola scattera' presto".
Ora sto bene
Sto bene
Oggi il ragno farà scattare la sua rete su tutti quegli insetti.
Moriranno tutti.
Tutti."
Una macchina della polizia si è fermata proprio davanti alla palazzina
"Inizia lo show"
"Bum bum bum"
"La porta...qualcuno sta bussando alla porta"
Giovanni si sentiva strano.
E non era per la sveglia inattesa. L'aria era ferma.
Immobile.
In attesa.
"Chi è?"
"Polizia!"
"La polizia?" E cosa poteva volere? Ieri mi avevano cacciato in malo modo ed adesso erano sulla porta della mia casa
Strano."
" Signor DeVita la questione è urgente,per favore apra"
Giovanni apri' la porta e si vide davanti due poliziotti, uno era evidentemente straniero, dell'est, l'altro era quello che lo aveva cacciato il giorno prima.
"Signor DeVita ci segua immediatamente la questione è di vita o di morte"
"Di morte? Cosa ho fatto? Se è per fascicoli di ieri, io non ho nulla a che fare con quegli omicidi!"
"Saprà tutto a temp debit."
Una donna.
Una donna si era materializzata davanti a loro.
Era la signora Russo.
La sua vicina.
Ma non era quello ad averlo bloccati.
Le pupille erano completamente nere.
E aveva un buco nel petto.
E si avvicinava a loro.
Inesorabile.
L'agente straniero prese la pistola.
"Non faccia un passo!!!"
Ma continuo a camminare.
Non da sola.
Gli altri inquilini della palazzina erano comparsi nel corridoio.
Come spettri, con buchi in testa, nella pancia e sul cuore.
Era orribile.
Puntavano loro.
La vicina si avvento' su di loro e Alek sparo'.
Uno sparo."
"Forse è già troppo tardi,qualcuno ci ha preceduto"
Carlo non era il tipo da credere alla coincidenze, era evidente che qualcuno li stava precedendo, e quel qualcuno era dannatamente veloce.
"Maresciallo, abbiamo poco tempo, dobbiamo entrare anche noi, per favore, faccia restare la signora Raimondi al volante e venga con me."
Il maresciallo Fumagalli aveva l'aria di chi ha appena mangiato un panino pieno di uova marce, ma lo segue senza dir nulla, scende dalla macchina e presa la beretta si sistema di traverso sul portone dell'ingresso in pietra, sa che bisogna sbrigarsi, uno sparo non è mai solo uno sparo, agisce meccanicamente, guarda dentro al portone, poi mi guarda;
"al 3 entriamo! Uno, due..."
Vorrebbe dir tre, ma sbirciando il portone semiaperto qualcosa lo aveva paralizzato, lasciandolo di stucco.
L'aria stessa all'interno puzzava di morte, sangue e cadaveri ovunque.
Un massacro.
Alek e il signor De Vita stavano arrancando verso l'ingresso, portando l'agente Ramino,che aveva una lunga ferita sulla gamba.
Alek e il signor De Vita stavano arrancando verso l'ingresso, portando l'agente Ramino,che aveva una lunga ferita sulla gamba.
Ma la cosa assurda non era questa, era che i cadaveri stavano cominciando a rialzarsi, come macabri burattini si animavano e riprendevano vita, si agitavano e si rialzavano.
Fumagalli mi guardo' paralizzato "s
Stanno arrivando"
"Chi?"
"Tutti quanti"
La squadra del maresciallo Fumagalli era già in crisi, le marionette stavano facendo un ottimo lavoro, Sergio non avrebbe avuto di che lamentarsi, se non fosse per il tenente e quel ragazzino che cercano di entrare nella palazzina.
" Devo scendere in campo, la missione deve concludersi senza superstiti"
Si gettò dal tetto del palazzo di fronte e atterrò sulla strada apparentemente senza peso
" Le parole sono la forza, il simbolo è la mia croce"
Estrasse la sig-sauer dalla cintura, e apri' il fuoco.
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