venerdì 23 dicembre 2016

Luna Nera.

Il coltello scivola sinuoso sulle vesti della piccola, squarciandole e rivelando la pelle candida, mai macchiata da peccato alcuno.
Gli occhi azzurri della donna si fermano per qualche attimo in quelli gonfi di lacrime della bambina, e la piccola potrebbe quasi leggervi un accenno di esitazione.
Il respiro le si mozza nei polmoni per qualche istante, ma il gelo opprimente ed il nodo in gola sembrano ricordarle qual è il suo compito.
Solleva dunque lo sguardo verso il disco nero di Luna, ed al contempo solleverà anche la mano destra stringente il coltello sopra il corpo della piccola, penzolando su di esso come una spada di Damocle.
Uno, due, tre minuti. Infine, senza staccare lo sguardo dalla Luna Nera, abbasserà di scatto il braccio,
CERCANDO, PROVANDO
a recidere con il filo del coltello il collo tenero della piccola, di sgozzare l'agnello innocente che riverserà il suo sangue sacrificale direttamente sulle radici dell'albero, come suo nutrimento.)
Nutriti di violenza...
Assorbi il sangue come acqua e riempiti di Odio, o Sambuco, perché è l'Odio che ti appresti a servire. Che il sangue lavi qualunque spinta al bene.
(Cerca di poggiare la mano libera sulla chiazza di sangue che va via via allargandosi, e con essa disegnare un cerchio di luna sul nodoso legno dell'Albero.)
Che tu possa esistere con il solo scopo di servire me, con il potere della Luna Nera.

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