domenica 14 dicembre 2014
Peace ep. 4
Le lenzuola del letto sono macchiate di sangue. Ho le mani sporche. Cazzo. Non ci vedo bene. Maledizione. Strofino le mani nella parte del materasso ancora pulita. Disegno strisce rosse sulla coperta
L'ho fatto di nuovo.
Ho caldo.
Le mani ancora appiccicose, tutte sudate. Mi infilo la maglietta. Le scarpe. Le scarpe sono sotto il letto. Ho un piede tutto sporco di sangue. Scendo dal letto. Strofino il piede sul tappetto. Mi infilo i calzini, le scarpe.
Devo darmi una lavata.
Il corpo della stronza è ancora disteso nella sua parte di letto. Mi guarda. Ha gli occhi svuotati, la puttana
E mi guarda
.Mi tremano le mani.
Ho la gola secca.
Fa così caldo. E lei è ancora lì. Ha la gola tutta aperta. L'ho fatto di nuovo.
Apro il rubinetto del lavandino, l'acqua scorre. Bene. Spremo il sapone sulle mani, le strofino, finché non si forma la schiuma. Mi sbatto l'acqua sulla faccia. Mi scivola lungo il viso.
Le mani mi tremano ancora.
Non riesco a calmarmi. Le mie pillole. Mi servono le mie pillole. Forse mi vengono le convulsioni.
Devo prenderle.
Svuoto il cassetto del comodino. Orologi, cartacce, braccialetti. Rovescio tutto sul pavimento. Il flacone delle aspirine. Dentro c'è ancora qualche pasticca di clozapina. Rovescio il flacone. Faccio scivolare una pastiglia sul palmo della mia mano. Il braccio mi trema. Il flacone mi scivola dalle dita.
Cazzo.
Ho sparso tutte le pillole sul pavimento. Mi chino a raccoglierle. Alcune pastiglie sono finite sotto il letto. Allungo la mano per prenderle.
«Non dovresti sprecare il tuo tempo con le pillole».
«Vaffanculo. Quando sei entrato? ».
«Tre secondi fa. Certo che hai fatto un bel casino.»
Alzo la testa verso di lui. Sergio si è seduto sulla poltrona accanto al letto. Tiene un quadernetto nero tra le mani.
«Ho già chiamato lo Scozzese» dice «passa di pomeriggio a pulire il macello che hai fatto, va bene?»
Mi alzo in piedi. Mi gira la testa. Caccio in bocca la pasticca che ho in mano. Ho le labbra screpolate, la bocca impastata. Ho sete.
«Oh, vuoi qualcosa per mandarla giù?» mi chiede. Tira fuori una fiaschetta dalla tasca della giacca. Svita il tappo e me la porge. «Ecco, tieni», mi fa.
Prendo la fiaschetta e me la porto alle labbra. Il vino mi scende lungo la gola, mi va di traverso. Tossisco.
«Buono, buono» dice Sergio «vacci piano». Mi prende la fiaschetta dalle mani e ne beve un sorso anche lui.
«Grazie» faccio io.
«Nessun problema» dice lui «come va ora? Meglio?»
Tossisco ancora. Un colpo più leggero. Gli dico che sì, va meglio. Lo ringrazio ancora.«Nessun problema» dice «pensi che ti abbia sentito qualcuno?»
Mi siedo sulla parte pulita del materasso. Ho le gambe molli. Giro le spalle alla troia. Cazzo. Non devo guardarla. Merda, sto per vomitare.
«Non lo so» dico «non credo».
«Lei ha gridato?» alza il dito per indicare la stronza, dietro di me.
Gli dico che non lo so se ha gridato, cristo santo. «Ha la gola aperta ad unghiate» gli faccio «tu che dici?»
Sergio si gratta la testa. Apre il quadernetto, ci scrive qualcosa sopra. Lo richiude. Mi guarda, sorridendo. Lo odio quando fa così.
«Ale» mi fa «vedi darti una regolata. Finché erano solo puttane andava bene, okay?»
Si alza sulla poltrona, infila il quadernetto in tasca.
«Insomma evita di farlo con gente che non c'entra nulla, okay?» mi tira una pacca sulla spalla. «E piantala con quelle cazzo di pillole, va bene?»
«Non posso» dico io. Le mani strette sul lenzuolo. «Non posso, lo sai».
Sergio mi si avvicina. Posa le mani sulle mie spalle. «Perché?»
Sembra una domanda sincera. Stronzo. Perché? Perché mi tengono calmo, ecco perché. Coglione.
Ah, sì?» dice lui «infatti, si vede» toglie le mani dalle mie spalle «si vede come sei calmo, eh.»
Cammina intorno al materasso, facendo scivolare la mano sul corpo della troia. Le strizza i seni.
«Ah, niente male comunque» scuote la testa, sospirando «un vero peccato».
«Comunque» dico io «cambiamo discorso, va'. Non hai niente per me?»
Sergio infila la mano nella tasca interna della giacca. «Oh» dice «ho sempre qualcosa per te, socio». Il calcio della Sig-Sauer sbuca fuori dalla giacca, stretto tra le sue dita. «Ecco, tieni».
Infilo la pistola nei pantaloni. La copro con la maglietta. «Bene, se non c'è altro...»
«Dai, non fare il coglione, Ale. Non puoi restare qui.»
Cristo santo, che cosa vuoi ancora da me?
«Dai, Ale. Facciamoci un giro, io e te. Hai bisogno di prendere aria, mangiare qualcosa. Conosco un posto dove fanno il bicerin migliore di Torino» allarga le braccia «giuro. Allora? Vieni?»
Merda. Il corpo della stronza sta cominciando a puzzare. Sento l'odore nelle narici, mi fa rivoltare lo stomaco. Sergio mi si avvicina. Mi mette un braccio in torno alla spalla.
«Ehi» mi fa «su con la vita. Devi rilassarti, socio. Andrà tutto bene» con l'altra mi indica il letto «tra poco arriverà qui lo Scozzese, farà la sua magia e tutto tornerà più pulito di prima. Puff. Come se non fosse successo niente».
Lo stronzo è convincente. Lo stronzo mi spinge contro la porta. «Andiamo, dai» mi dice.Lancio un'ultima occhiata al corpo della stronza. Sputo per terra. La saliva arriva sul parquet.
Apro la porta.
giovedì 25 settembre 2014
Peace ep.3
Spingere una persona a suicidarsi è come giocare una partita a scacchi. Ci vuole una visione di respiro più ampio. Si deve stabilire un obiettivo a lungo termine, pianificare il modo migliore per ottenerlo.
Il gioco degli scacchi è la metafora del rapporto umano. Ci sei solo tu e il tuo avversario.
Una scacchiera che vi divide.
Il resto non conta.
Devi solo muovere i tuoi pezzi. I tuoi pezzi sono le tue opinioni, le sole che contano. Non devi dimenticarlo mai. Devi pensare in anticipo a cosa vuoi dire, a cosa vuoi fare. A come ti vuoi muovere. Nella scacchiera della vita.
Nel gioco degli scacchi ogni contendente cerca disperatamente di provare la propria esistenza all'altro. Torre in a8.
Non è una questione di superiorità. È una questione di legittimazione di se stessi.
Re in h8.
Ognuno inizia con la propria apertura. L'apertura è importante. Fondamentale. L'apertura è la fase in cui si sviluppano i propri pezzi, le proprie opinioni, appunto. Ognuno le colloca nella maniera in cui esse siano il più efficaci possibili. Ci si mette a nudo di fronte al proprio avversario.
Ho vinto.
A Carlo piacciono i pezzi bianchi. Lui usa solo quelli. Se qualcuno gli offre i neri diventa nervoso. Non mi piace vedere Carlo, nervoso. Non è un bello spettacolo.
Pedone in g7.
C'è qualcosa di strano in questa risoluzione.
Cavallo bianco in g5.
Qualcosa di familiare.
Regina in a3.
Carlo sorride. Gli tremano gli angoli della bocca. Mi sta prendendo in giro. Conosco quel sorriso. Carlo crede di poter ancora provare la sua esistenza nei miei confronti. Crede di poter schiacciare la mia. Perché? Ormai è chiaro. Ho vinto io. Carlo continua a sorridermi. Non mi stacca gli occhi di dosso. Ho vinto. Cosa ci trovi di tanto divertente?
Merda.
Regina bianca in c4.
È il Matto di Lucena.
Non posso provare la mia esistenza a Carlo. Lui ha appena attaccato il mio Re, la mia argomentazione portante. Mi ha fatto scacco.
E quando non puoi opporre difese ad argomentazioni come questa, allora è scacco matto. La comunicazione è impossibile.
Per Carlo è come se non esistessi.
Mi ha fregato.
«Allora» mi fa «vuoi la rivincita?».
Come un novellino.
«Dai» mi dice «mica te la devi prendere, eh. È stata una bella partita.»
Lo dice solo per consolarmi.
«Ma smettila» svuota la scacchiera, rimette i pezzi a posto, con cura «se può consolarti, era da tanto che non mi impegnavo così.»
Certo, come no.
«Dico sul serio.»
Lo so, gli dico io. Lo so. Ho voglia di uccidere qualcuno. Bevo un sorso d'acqua dalla borraccia. Mi scende fresca lungo la gola.
«Vedi» dice Carlo «il tuo problema è che prendi la cosa troppo sul serio. È solo un gioco, dai». Lo so, dico. So che non è questa la vera partita. Quella è ancora tutta da giocare.
«Bravo» mi fa «devi goderti la partita, capisci? Vedi io ero come te prima.» Carlo si alza in piedi. «Facciamo così, adesso ti svelo un segreto, va bene?» Mi si avvicina. Posa una mano sulla mia spalla. Va bene, dico. Parla.
«Okay, devi sapere che ogni mattina entro nel mio studio per controllare alcuni documenti e, puntualmente, trovo la scacchiera pronta sulla scrivania. Con i pezzi allineati. Non ho idea di come ci sia finita. Così, ho mosso un pedone» mi sorride «i bianchi muovono per primi, ecco.»
Interessante. Bevo un altro sorso dalla borraccia.
«Ecco, il mattino dopo, adesso non metterti a rider, ma il giorno dopo, dicevo, ho visto che qualcun altro aveva mosso uno dei pedoni neri.» Carlo tira fuori un pedone nero e l'appoggia sul tavolo. Davanti alla mia faccia. «
Mi prendi per il culo?»
lunedì 11 agosto 2014
PEACE ep. 2
"fzzzz crrr"
"Merda!"
Non era la prima volta che il televisore di Giovanni si bloccava proprio sul più bello del suo poliziesco preferito, forse perchè si ostinava ad utilizzare ancora quel vecchio televisore scalcinato che gli avevano regalato,o perchè guardava vecchie cassette, ormai sbiadite come foto.
"Basta non c'è modo di perdere tempo"pensò
"Tanto vale mettersi al lavoro"
Nel suo minuscolo soggiorno c'era una lavagna di compensato piena di ritagli di giornali su qualunque avvenimento riguardasse i crimini, i crimini già....fin da piccolo ne era sempre rimasto affascinato,Arthur Conan Doyle e Agatha Christie erano diventati la sua bibbia, l'analisi deduttiva, l'arrivare al colpevole attraverso una serie di mirabolanti soluzioni logiche...non le porcate odierne, tutta analisi scientifica e DNA, un insulto per un vero investigatore. A Torino di crimini ce ne sono SEMPRE.Negli ultimi tempi la città era come impazzita "una polveriera sul punto di esplodere" citando la Repubblica
Non potevano essere solo coincidenze", non tutte assieme, non tutte quelle persone persone.. cosi calme e rispettabili, innocue e anche un po' banali, non potevano impazzire cosi di punto in bianco.
Prese il caffè sulla scrivania, ovviamente era freddo.."La spiegazione era in quei posti, poteva...anzi no..DOVEVA esserci una spiegazione logica..e forse anche la più semplice." Posò la tazza in bilico su una pila di libri
"Un assassino..la spiegazione doveva essere questa...quando un predatore caccia una potenziale preda lascia delle tracce, minuscole..invisibili, strisce di sangue che conducono fino alla sua tana, e là la soluzione di ogni mistero, ogni quesito, la matrice doveva essere una sola, un marionettista invisibile che muoveva i suoi fili di follia."
"Ci vogliono prove, conferme a quelle supposizioni, la percentuale che corrispondessero a realtà erano poche, ma l'alternativa era credere che tutte quelle persone fossero impazzite tutte insieme? Quanto è vero che le persone preferiscono credere in qualsiasi assurdità pur di non vedere quanto profondamente sono ad un passo dall'abisso.."
Qualcosa di tutto questo non era percepibile da tutti, era come se ci fosse una sorte di legame. Chiunque ci fosse dietro a tutto quello che stava accadendo doveva essere una persona incredibilmente astuta, attratta dal male e dalla possibilità di farlo.
Giovanni lo capiva.
Ah eccome se lo capiva.
Non che condividesse la sua condotta.
Ma chiunque fosse condivideva la sua rabbia per un mondo inconciliabile col suo modo di vivere.
Solo lui poteva capire cosa avesse in testa
Solo lui poteva fermarlo.
Osservò la mensola pericolante,stracarica di libri gialli e altre pile di vecchi giornali, si era sempre scordato di ripararla, ..no a dire il vero è che non gli andava affatto.
Doveva andare alla centrale, inutile continuare a rimuginare senza avere le prove per confermare che le sue non fossero solo le fesserie di un ragazzo annoiato.Forse i poliziotti lo avrebbero ascoltato, valeva la pena di tentare, e poi la mensola pericolante poteva cadere da un momento all'altro, non aveva tempo da perdere.
domenica 20 luglio 2014
PEACE ep. 1
Parole.
Le parole... Sono un qualcosa di magico.
Nessuno se ne rende conto. Nessuno riesce ad afferrare il potere che ci può essere in esse. È un qualcosa di antico, primordiale, misterioso e senza limiti.
Basta una parola per cambiare per sempre la vita di una persona.
Vi siete mai innamorati? Sì, questa è una parola molto potente. Amore. Sovverte le leggi e soverchia gli animi. Dite quella parola colma di potere e ne ricevete un'altra, ancora più grande. Rifiuto. Bang. Come se vi foste appena presi una pallottola nel cervello.
Una parola può uccidere, una parola può salvare. Come ho detto, però, nessuno se ne rende conto.
Tranne me.
Fogli sparsi ovunque
La luce tenue dei neon che proveniva dalla strada illuminava la stanza, donandogli un'atmosfera malsana, malata
la mia scrivania è un disastro, dove avevo messo le cartellle?
Nomi,date
era tutto li'.
Celato in un posto lontano, lontano da sguardi indiscreti
"Come aveva fatto a trovarmi?"
me lo ripetevo da circa un'ora, da quando avevo trovato sul muro quel segno.
Era impossibile che mi avesse trovato cosi' presto, a meno che qualcuno non avesse deliberatemente deciso di vendermi.
Doveva essere stato lui.
impossibile, perchè avrebbe dovuto farlo? NON ADESSO.
Non ora che avevo tutti i nomi e gli indirizzi.
"mi ha seguito, non c'è altra spiegazione"
"cazzo" urlai "CAZZO!!!"
Devo andarmene, non sono al sicuro da lui.
Devo scappare via, fare le valigie.
"Si, le valigie" per la rabbia tiro un calcio al tavolo, una bottiglia di vino si spacca per terra.
Il vino si sparge sul pavimento.
Rosso come il sangue
Rosso come il segno sul muro.
Infilo i vestiti nella valigia, infilo le cartelle e i fogli.
"chiamerò quando sarò di nuovo al sic.."
"toc toc toc"
Bussano
"toc toc toc toc"
Qualcuno sta bussando alla porta.
"Bum bum bum"
Era lui? no impossibile non avrebbe mai bussato alla porta.
La mia mano tocca nervosamente la beretta sotto la giacca.
Guardo allo spioncino.
E' la portiera del palazzo, apro di scatto la porta.
"Signor Recanati tutto bene? Ho sentito un forte rumore e mi sono spaventata, va tutto bene?"
Il sudore mi colava dalla fronte, l'anziana bisbetica non aveva un cazzo da fare e stava attenta ad ogni minimo rumore,mentre io dovevo andarmene, cazzo dovevo andarmene.
"Si signora Roca, tutto bene, mi è caduta una bottiglia per terra"
" ah, se ha bisogno posso puliR..."
le sbatto la porta in faccia, certe persone non capiscono davvero quando non sono opportune.
Ora basta prendo la valigia e me ne vado.
" Hai fretta di uscire SIGNOR RECANATI? O dovrei chiamarti Lyod?"
Una voce.
Una voce nel buio.
Era lui.
"Sai ho fatto meno fatica del previsto a trovarti, dovresti evitare di pagare con le carte di credito, è facilissimo risalire a chi le ha usate"
"Che cosa vuoi? CHE COSA DIAVOLO VUOI?"
Silenzio.
"Esci allo scoperto! ti ammazzo figlio di puttana!"
" Tu sei già morto Lyod e non lo sai"
Prendo la pistola la armo e sono pronto a far fuoco, ma mi accorgo che non ha più senso combattere, la paura è sparita di colpo, non parla più nemmeno con la bocca, parla direttamente al mio cervello.
Prendo la pistola e me lo faccio schizzare via dalle tempie.
disegni di: Fabio Folla. Grazie ad Angra.
Le parole... Sono un qualcosa di magico.
Nessuno se ne rende conto. Nessuno riesce ad afferrare il potere che ci può essere in esse. È un qualcosa di antico, primordiale, misterioso e senza limiti.
Basta una parola per cambiare per sempre la vita di una persona.
Vi siete mai innamorati? Sì, questa è una parola molto potente. Amore. Sovverte le leggi e soverchia gli animi. Dite quella parola colma di potere e ne ricevete un'altra, ancora più grande. Rifiuto. Bang. Come se vi foste appena presi una pallottola nel cervello.
Una parola può uccidere, una parola può salvare. Come ho detto, però, nessuno se ne rende conto.
Tranne me.
Fogli sparsi ovunque
La luce tenue dei neon che proveniva dalla strada illuminava la stanza, donandogli un'atmosfera malsana, malata
la mia scrivania è un disastro, dove avevo messo le cartellle?
Nomi,date
era tutto li'.
"Come aveva fatto a trovarmi?"
me lo ripetevo da circa un'ora, da quando avevo trovato sul muro quel segno.
Era impossibile che mi avesse trovato cosi' presto, a meno che qualcuno non avesse deliberatemente deciso di vendermi.
Doveva essere stato lui.
impossibile, perchè avrebbe dovuto farlo? NON ADESSO.
Non ora che avevo tutti i nomi e gli indirizzi.
"mi ha seguito, non c'è altra spiegazione"
"cazzo" urlai "CAZZO!!!"
Devo andarmene, non sono al sicuro da lui.
Devo scappare via, fare le valigie.
"Si, le valigie" per la rabbia tiro un calcio al tavolo, una bottiglia di vino si spacca per terra.
Il vino si sparge sul pavimento.
Rosso come il sangue
Rosso come il segno sul muro.
Infilo i vestiti nella valigia, infilo le cartelle e i fogli.
"chiamerò quando sarò di nuovo al sic.."
"toc toc toc"
Bussano
"toc toc toc toc"
Qualcuno sta bussando alla porta.
"Bum bum bum"
Era lui? no impossibile non avrebbe mai bussato alla porta.
La mia mano tocca nervosamente la beretta sotto la giacca.
Guardo allo spioncino.
E' la portiera del palazzo, apro di scatto la porta.
"Signor Recanati tutto bene? Ho sentito un forte rumore e mi sono spaventata, va tutto bene?"
Il sudore mi colava dalla fronte, l'anziana bisbetica non aveva un cazzo da fare e stava attenta ad ogni minimo rumore,mentre io dovevo andarmene, cazzo dovevo andarmene.
"Si signora Roca, tutto bene, mi è caduta una bottiglia per terra"
" ah, se ha bisogno posso puliR..."
le sbatto la porta in faccia, certe persone non capiscono davvero quando non sono opportune.
Ora basta prendo la valigia e me ne vado.
" Hai fretta di uscire SIGNOR RECANATI? O dovrei chiamarti Lyod?"
Una voce.
Una voce nel buio.
Era lui.
"Sai ho fatto meno fatica del previsto a trovarti, dovresti evitare di pagare con le carte di credito, è facilissimo risalire a chi le ha usate"
"Che cosa vuoi? CHE COSA DIAVOLO VUOI?"
Silenzio.
"Esci allo scoperto! ti ammazzo figlio di puttana!"
" Tu sei già morto Lyod e non lo sai"
Prendo la pistola la armo e sono pronto a far fuoco, ma mi accorgo che non ha più senso combattere, la paura è sparita di colpo, non parla più nemmeno con la bocca, parla direttamente al mio cervello.
Prendo la pistola e me lo faccio schizzare via dalle tempie.
disegni di: Fabio Folla. Grazie ad Angra.
mercoledì 11 giugno 2014
IL DEGRADO AL SUPERMERCATO PAM
Perché sì, lavorando come cassiere in un lager-Pam a Livorno, in mezzo alla città, tra i palazzoni condominiali di ex galeotti e pirati comunisti, potete ben immaginare che se ne posson vedere di tutti i colori.
Analizziamo in dettaglio alcuni elementi nocivi:
1- IL VECCHIO:
Razza comune ormai, il Vecchio, spesso con alzheimer o accenni di pazzia, balbuziente, puzzolente e mezzo storpio, è il nemico numero uno per il cassiere sventurato.
LENTO, MOSCIO, IDIOTA, MORTO: alcune sue caratteristiche.
La sua abilità speciale è rimanere a fissarti per ore e ore mentre passi i suoi acquisti, non capendo che dovrebbe imbustare subito la roba intanto, dato che ha i movimenti motori più lenti di un gatto schiacciato in tangeziale, riuscirà a bloccarti la cassa per interi secoli.
2- LA MAMMA CON PASSEGGINO:
E' un po' come l'hunter su Warcraft.. non va mai a giro senza il suo pet.
Passeggino più ingombrante di Galeazzi, spesso sola MA provvista di: bambino, canidi, carrello, passeggino, borsa, tracolla, bustine di precedenti spese, veterano caduto in guerra sulle spalle etc etc.
Non può dedicare tempo a tutto, dunque tra un "FERMO, STAI FERMO" e un "SI ORA TE LO COMPRO" creerà più caos di Genny la carogna nella tua piccola PAM.
3- L'IDIOTA CON IL CANE:
"Ehi amore, il cane oggi è posseduto da satana e vomita gesù e scagazza come se avesse mangiato un autobotte piena di spremuta di prugne: sarà meglio portarlo al supermarket a fargli fare un giro, no???"
E così ti ritrovi le corsie cosparse di viscide poltiglie che farebbero impressione anche a un blob.
Non vi sto a dire quando due di questi elementi si incontrano e scatta il combattimento illegale tra cani nel supermarket, con i vicini che nel frattempo non fanno niente per bloccarli e vociferano "UUUUUHHH BELLINIIII" oppure "NOO CHE AMORI, QUANT'HA?" e anche "BEELLINOOO MA MORDE?"
Nel frattempo i demoni hanno già divorato l'intero reparto macelleria e vomitato più della bambina del film "L'Esorcista".
4- IL FROCIO:
Il frocio è divertente nella sua idiozia; facilmente riconoscibile dalla voce eunuca, movenze da ballerina di danza classica e capelli scaruffati.
Passerà l'intera attesa alla cassa a fissarti mentre dentro di se rimbomberà un'unica vocina "DAI DAI, DIMMI CHE TI SEI ACCORTO CHE SONO FROCIO, DAI DAMMI ATTENZIONI, DAI ACCORGITI CHE NON SONO COME TE".
Solitamente scontrosi, acidi e di poche parole, ma tranquilli: pochi gesti del corpo e capirete che nel culo non gli c'è entrato un treno, ma tutta la stazione di Milano.
5- LA GHIGNA DI 'ULO:
Anche detto "la faccia di merda", può arrivare durante qualsiasi ora; il tempo non è una sua giustificazione. Alle 9 di mattina avrà la faccia a culo, alle 13 idem, alle 16 continuerà ad averla e alle 19 perpetuerà nella sua orripilante mimica facciale.
Si dice che abbia un proprio linguaggio, tant'è che per dire "Buongiorno!" solitamente afferma "DAMMI UNA BUSTA".
Non aspettatevi sorrisi, saluti e cortesia: immaginatevi un Carmelo Bene che fa la spesa e pregate che l'incubo e la voglia di spaccargli la faccia con 5 centesimi passi in fretta.
6- QUELLO DELL'ULTIMO MINUTO:
La PAM chiude alle 19:30, sono le 19:29 e 56 secondi, sei a lavoro dalle 8 di mattina (la domenica), orario continuato, pausa pranzo più piccola del cazzo di Tyrion, stress e fatica accumulata durante tutto il giorno, finalmente arriva l'ora di chiuder cassa e levarsi dal cazzo per andare a cena.............. E INVECE NO!!!!!!!!!!!!!!!!
ARRIVA LUI CHE DEVE COMPRARE "SOLO UN LITRO DI LATTE PER COLAZIONE DOMANI" E SI PERDE TRA LE CORSIE IMPIEGANDO 2 ORE PER PRENDERE UN OGGETTO DEL CAZZO E TE DOVRAI ASPETTARLO DIO MERDOS#@#]][<&%£
7- LO ZINGHERO:
Esemplare QUASI negro, faccia da albanese o rumeno, barba e capelli unti di merda, vestiti da 70enne del dopoguerra, comprerà SEMPRE E SOLO: birra, vino o scarti della carne. Arriverà alla cassa con la sua aria da Padrino di sta ceppa di minchia, ti guarderà sfidando la tua sopportazione a tale scempio umano, spesso accompagnato da roiti obesoidi o anoressiche con gonne in stile Cloris Brosca che interpreta La Zingara con la sua Luna Nera.
Ti pagherà 2,86 euro con spiccoli da 1,2 e 5 centesimi, ove impiegherai tre quarti della tua esistenza per controllare se sono tutti: e oltre al danno la beffa... sono sempre giusti!
Non ti chiederà mai la busta prima, ma solo dopo che avrai chiuso il conto, perché sa di doverla pagare: sembra scemo, e invece lo è davvero.
8- L'ADOLESCENTE:
Normale, di passaggio, al massimo 3-4 oggetti (patatine, affettati o bevande, ovviamente), potenzialmente un cliente PERFETTO.
Il totale della spesa è 3,26 euro, una banconota da 5 e te la sbrighi easy... ma... MA..... MA......... ECCOLO LI CHE TIRA FUORI IL 50ONE DEL PORCO DIO CHE TI FARA' DIVENTARE EXTRACROMOSOMICO PER RACCOGLIERE IL RESTO DA DARGLI.
E POI HA SEMPRE QUELLE CUFFIETTE DEL CAZZO NEGLI ORECCHI CHE PORCO DIO LO SQUARTERESTI VIVO CON QUEI FILINI DEL CAZZO SI PORTA RISPETTO E MAGARI SI PUO' ANCHE STOPPARE LA MUSICA DEVO COMUNICARE A GESTI COME I SORDOMUTI PER CHIEDERTI SE NECESSITI DI UNA BUST°°ç@#"(£&!/))"?($"
9- LO SCASSAMERDA:
Arriva lui, inquadrato come 43enne che vive ancora con mamma e papà, con alcuni non necessariamente evidenti problemi mentali, ti potrà sembrare a primo acchito una persona normale.
Poi, alle 19:23 di sera, ti domanderà "SCUSA MA SE COMPRO UNA COCA COLA SINGOLA O UN PACCO RISPARMIO O NO?", tu per forza di inerzia e stanchezza gli risponderai balbettando con fatica "bohmachenesosaràuguale" e lui in un primo momento cadrà vittima della tua superficialità, ma dopo aver pagato si metterà in un angolino a studiarsi a memoria lo scontrino, tornerà da te e, calcolatrice alla mano "EH NO PERCHE' VEDI NON E' UGUALE SE FRAZIONI EQUAZIONATO ALLA QUINTUPLA POTENZA DELL'IPERBOLE DELLA MADONNAPUTTANATIJHRISEAWOHI4SGJOWèAEINPSBGIHPRPGRP4J
10- mi scappa la cacca e non ho più voglia di scrivere
- IL DEGRADO AL MARE -
Ho voglia di farvi capire perché l'estate è una merda, soprattutto in quel fastidiosissimo luogo dove QUOTIDIANAMENTE si radunano cromosomi in eccesso (in costume) chiamato comunemente "OGGI SI VA AL MARE".
1- IL NEGRO:
Ovvio, non posso non classificarlo come primo di una lunga lista; il NEGRO, per quanto bisognoso di portare al pappone-gro (il pappone dei negri ndr) i soldi per mangiare tre briciole di pane e mezzo ml di acqua in un alloggio di 1 mq dove vivono 156 animali della sua stessa razza, alla fine della giornata, non si rende lontamanete conto di quanto può SCASSARE LA MERDA. Ti vuoi mettere sdraiato a prendere il sole? Ne arriva uno. Vuoi fare due parole in tranquillità con gli amici? Ne arriva un altro. Vuoi sditalinare la tua figa mezzo nascosto dalle sdraio e asciugamani nell'angolo più ignoto del bagno ove neanche il bagnino mette piede da oltre 3 secoli e mezzo? Tranquillo, il negro ti troverà.
"GOMBRA, GOMBRA, SCONDO, TUTO 4 EUR, GOMBRA GOMBRA"
L'insistenza nel volterti rivogare quei MERDOSISSIMI OCCHIALI SBILENCHI FATTI DI SCARTI DI PLASTICA DELLE CENTRALI NUCLEARI GIAPPONESI, OPPURE PORTAFOGLI, O QUELLI CHE VENDONO INTERI REPARTI D'ABBIGLIAMENTO............ ma se volevo comprarmi una maglia SECONDO TEEEE VENIVO AL MARE O ANDAVO IN CITTA' DIMMELO NEGRO DI MERDA DIMMELOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
2- IL SOLE ESTIVO:
La più grande calamità naturale mai esistita, il SOLE, apparentemente un finto amico (tipo Renzi), riuscirà a rovinarti l'esistenza.
Se ti addormenterai sotto i suoi dolci e soavi (43°C) raggi, lui ti ridurrà a pollo arrosto (vedi: reparto gastronomia dell'ipercoop = polli gialli che scrocchiano) mettendoti alla mercè dei MONGOLI che inizieranno a schiaffeggiarti, neanche fossi una redhead, dove l'insolazione ha colpito maggiormente. Farà scottare qualsiasi oggetto, e nel momento meno opportuno tu ti siederai su una seggiola, stremato dalla fatica, e ti brucerai il retto anale più di quanto riesca a fare Tiziano Ferro quotidianamente.
Non parliamo poi del CALDO che procura quel fastidioso soggetti novico; litri e litri di sudore solamente per aprire la maniglia di casa, rischio disatrazione dopo 1 minuto che cammini sulla sabbia, vestiti che puzzano più di un metallaro in prima fila al concerto degli Iron Maiden.
VORREI TANTO VIVERE IN UN ETERNO BUIO SOLO PER DIRE AL SOLE DI PUPPARMI IL CAZZO DIOPORCO
3- LA SABBIA:
mi spiegate perché esiste ditemi qual è il senso DELLA SUA CAZZO DI ESISTENZA non lo capisco vi giuro cioè COSA WOW METTIAMO SABBIA AL POSTO DI SASSI COSI' E' COMODA QUANDO CI CAMMINI SENZA SCARPE si ma tanto se c'è il SOLE che la fa BRUCIARE A 209384285'384WT4302 °C a che cazzo mi serve la sabbia!!!!!!!!!!!!!!!!
E poi dai, quando arriva quel momento....... quando casualmente poggi la testa sulla sabbia.... e, a meno che tu non sia un pelato, arrivi a casa e vomiti granellini fastidiosi dai capelli per almeno una settimana
oppure quando ti s'infila nel cazzo o tra palle e culo e te non sai come toglierla e dici "AH VADO A FARE UN TUFFO COSI' MI LAVO" e invece c'è il mare mosso e esci più renoso di prima
Meno utile di un napoletano a Milano
4- GLI INFANTI
Accompagnati dalle madri di merda, questi animali selvaggi vengono portati al mare così da poter essere sguinzagliati senza preoccupazioni; una volta dentro lo stabilimento balneare vigerà la legge "MA SI SONO BIMBI E' ESTATE GIOCANO E SI DIVERTONO"
la fine del mondo
Te sei li che dormi e loro passeranno come motoescavatrici BRUMMM TUM TUM TUM TUM TU BRUUUUUUUMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM (rumori molesti inclusi) e ti INONDERANNO di SABBIA (vedi punto 3) facendoti ingrassare di 10kg per quanta ne ingerirai involontariamente, oppure diventarai più cieco di Bocelli dopo che una valanga ti sarà finita negli occhi.
Occuperanno metà spiaggia solo per loro, incluso campino da beach volley, tutto il mar mediterraneo (nel mio caso), la battigia, il bar, i tavoli, le sedie, la pineta e IL BUDELLO DI CRISTO MORTO IN CROCE
Per non parlare delle pallonate che ti arrivano nei momenti meno opportuni, tipo mentre ascolti la musica beato e tranquillo, E TI FARANNO ANCHE FARE LA FIGURA DI MERDA CAPITO NON SOLO LORO "AHH GUARDA CHE SFIGATI A TIRARE LE PALLONATE", noooooo, sarai te che "AHAHAHAHAH CHE DOWN SI E' PRESO UNA PALLONATA"
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA="()£/)$(?=)"?p:§pé*ç§°:lé
5- I FAVOLLI, o anche I PALESTRATI:
Ebbè, il fastidio che provocano è puramente psicologico, ma insomma, esiste. Vedere il classico ITALIANO MEDIO, con un costume più inesistente di un perizoma, con il cazzo posizionato in modo che sembri quello di un elefante, rimanere in piedi al centro della passerella per andare al mare o in battigia, per circa 5ore al giorno, non è un emozionante spettacolo. I piedi inchiodati per terra, il loro unico movimento sarà quello del busto e del volto, per assicurarsi che tutto l'universo abbia gli occhi puntati sul fisico scolpito.
La mia tesi è che probabilmente a forza di rimanere li sotto il sol leone per mostrare la propria masculinità e (finta) virilità, il sole gli abbia bruciato completamente quel poco di cervello sopravvissuto alle ondate di steroidi precedentemente avvenute.
Le uniche che riusciranno a rimorchiare saranno le milf rugose e nere (di lampade, non di sole) dal fisico snello che talmente vogliose di nerchia, abbracceranno volentieri la situazione.
6- I BAGNI:
Proprio i cessi intendo
se pensavi di aver visto l'apogeo dello schifo nei cessi delle università, allora forse dovresti dare un'occhiata a quelli degli stabilimenti balneari.
Non c'è un vero e proprio motivo, ma l'aria estiva, il caldo, l'acquetta dei vestiti bagnati che tutti si portano dietro, la maleducazione e la svogliatezza di far le cose per bene, porteranno quel povero WC a sembrare un campo di guerra vietnamita.
Sottile acquetta e sabbia in terra, i puzzi di mare e merda intrecciati, la preoccupazione di poter essere sentito da qualcuno a causa delle sottilissime pareti che separano un cesso dall'altro, a tal punto che se ti lascerai andare un lievissimo peto, il tizio che sta facendo il bagno a 100km da te alzerà la testa e si chiederà chi abbia scoreggiato
7- LE OBESE:
EH BEH, SE NON E' VIOLENZA MENTALE QUESTA
Va bene essere grassi, obesi, ciccioni, avete gli stessi diritti ok lo posso anche accettare, MA NON VENITE AL MARE DAI
Te sei li beato e tranquillo che fai finta di goderti un relax che non esiste, e ti passa davanti il roito (solitamente vanno a coppie o a tre) con le lonze che toccano terra...
MA
.... MA.....
CON IL PERIZOMA E TAGLIA DEL REGGISENO "EXTRA........ SMALL"
e così ti ritroverai a vomitare la cena di Natale del '95 alla vista di tale scempio del creato.
Perché Dio ha creato i ciccioni? PERCHE'?!?!?!?!?
8- IL VECCHIO CHE FA LE PAROLE CROCIATE:
E' lui, sempre presente, se arrivi al mare alle 4 di notte ce lo trovi, alle 14 è sempre li, alle 21 cena li.... sotto il suo ombrello, infossato sulla sdraio con il buzzo che fa da poggia bicchiere/rivista.
Non demorde, rimane mummificato a concludere INFINITI rebus e sudoku, tanto che, alla fine dell'Estate, si ritroverà i muscoli del cervello più grossi dei bicipiti dei FAVOLLI (vedi punto 5).
Incredibile, il suo unico pasto sembra essere quello (ovviamente forzato dalla moglie vecchietta che, rimanendo incessantemente accanto a lui, passa la giornata a guardarlo male e a lamentarsi di tutto ciò che le passa davanti) verso le ore 16:29.... un gelato.
MA SE DEVI VENIRE AL MARE PER STARE TUTTO IL GIORNO SOTTO L'OMBRELLONE E PATIRE UGUALMENTE IL CADO E L'APPICCICOSA UMIDITA' PERCHE' NON TI COMPRI UN CAZZO DI CONDIZIONATORE E TE LO SPARI NEL CULO, A CASA, MENTRE FAI LE PAROLE CROCIATE COMODAMENTE SEDUTO SU UN FOTTUTO DIVANO!?!?!?!?????!?!?!
9- IL TRAFFICO QUANDO VAI VIA:
Arriva FINALMENTE la fine della giornata, una di un'infinita serie passata e futura, sfinito, stanco, stressato più di prima, cotto a puntino, renoso, sudato, pieno di sale marino, borse ovunque, vestiti umidicci post-doccia, ciabatte che ti fanno camminare peggio di Stephen Hawking, l'asfalto che ribolle, l'interminabile strada dalla cabina alla macchina/veicolo che dovrai prendere, il pensiero di essere nuovamente laggiù tra neanche 14 ore, strascichi i piedi con fare morente, arrivi al parcheggio e...... TUTTO IL MONDO SEMBRA IMPROSSISAMENTE MUOVERSI CON QUALSIASI MEZZO POSSIBILE E IMMAGINABILE: VELOCIRAPTOR, FERRARI, BUS, CAMION, NAVI, TRENI, BICI, MONOPATTINI, SKATE MA SOPRATTUTTO.... MACCHINE, TANTE, TROPPE, ECCEVISE, MACCHINE.
..... Ed ecco il punto 10, il viaggio di ritorno verso casa, sì lo so che abiti a 5 minuti dal mare, ma ti ci vorranno comunque ore e mesi intrappolato nel traffico.... e l'aria condizionata ha smesso di funzionare!!!!!!
Insomma ragazzi, buona Estateeeeeeeeeeeeeee

Analizziamo in dettaglio alcuni elementi nocivi:
1- IL VECCHIO:
Razza comune ormai, il Vecchio, spesso con alzheimer o accenni di pazzia, balbuziente, puzzolente e mezzo storpio, è il nemico numero uno per il cassiere sventurato.
LENTO, MOSCIO, IDIOTA, MORTO: alcune sue caratteristiche.
La sua abilità speciale è rimanere a fissarti per ore e ore mentre passi i suoi acquisti, non capendo che dovrebbe imbustare subito la roba intanto, dato che ha i movimenti motori più lenti di un gatto schiacciato in tangeziale, riuscirà a bloccarti la cassa per interi secoli.
2- LA MAMMA CON PASSEGGINO:
E' un po' come l'hunter su Warcraft.. non va mai a giro senza il suo pet.
Passeggino più ingombrante di Galeazzi, spesso sola MA provvista di: bambino, canidi, carrello, passeggino, borsa, tracolla, bustine di precedenti spese, veterano caduto in guerra sulle spalle etc etc.
Non può dedicare tempo a tutto, dunque tra un "FERMO, STAI FERMO" e un "SI ORA TE LO COMPRO" creerà più caos di Genny la carogna nella tua piccola PAM.
3- L'IDIOTA CON IL CANE:
"Ehi amore, il cane oggi è posseduto da satana e vomita gesù e scagazza come se avesse mangiato un autobotte piena di spremuta di prugne: sarà meglio portarlo al supermarket a fargli fare un giro, no???"
E così ti ritrovi le corsie cosparse di viscide poltiglie che farebbero impressione anche a un blob.
Non vi sto a dire quando due di questi elementi si incontrano e scatta il combattimento illegale tra cani nel supermarket, con i vicini che nel frattempo non fanno niente per bloccarli e vociferano "UUUUUHHH BELLINIIII" oppure "NOO CHE AMORI, QUANT'HA?" e anche "BEELLINOOO MA MORDE?"
Nel frattempo i demoni hanno già divorato l'intero reparto macelleria e vomitato più della bambina del film "L'Esorcista".
4- IL FROCIO:
Il frocio è divertente nella sua idiozia; facilmente riconoscibile dalla voce eunuca, movenze da ballerina di danza classica e capelli scaruffati.
Passerà l'intera attesa alla cassa a fissarti mentre dentro di se rimbomberà un'unica vocina "DAI DAI, DIMMI CHE TI SEI ACCORTO CHE SONO FROCIO, DAI DAMMI ATTENZIONI, DAI ACCORGITI CHE NON SONO COME TE".
Solitamente scontrosi, acidi e di poche parole, ma tranquilli: pochi gesti del corpo e capirete che nel culo non gli c'è entrato un treno, ma tutta la stazione di Milano.
5- LA GHIGNA DI 'ULO:
Anche detto "la faccia di merda", può arrivare durante qualsiasi ora; il tempo non è una sua giustificazione. Alle 9 di mattina avrà la faccia a culo, alle 13 idem, alle 16 continuerà ad averla e alle 19 perpetuerà nella sua orripilante mimica facciale.
Si dice che abbia un proprio linguaggio, tant'è che per dire "Buongiorno!" solitamente afferma "DAMMI UNA BUSTA".
Non aspettatevi sorrisi, saluti e cortesia: immaginatevi un Carmelo Bene che fa la spesa e pregate che l'incubo e la voglia di spaccargli la faccia con 5 centesimi passi in fretta.
6- QUELLO DELL'ULTIMO MINUTO:
La PAM chiude alle 19:30, sono le 19:29 e 56 secondi, sei a lavoro dalle 8 di mattina (la domenica), orario continuato, pausa pranzo più piccola del cazzo di Tyrion, stress e fatica accumulata durante tutto il giorno, finalmente arriva l'ora di chiuder cassa e levarsi dal cazzo per andare a cena.............. E INVECE NO!!!!!!!!!!!!!!!!
ARRIVA LUI CHE DEVE COMPRARE "SOLO UN LITRO DI LATTE PER COLAZIONE DOMANI" E SI PERDE TRA LE CORSIE IMPIEGANDO 2 ORE PER PRENDERE UN OGGETTO DEL CAZZO E TE DOVRAI ASPETTARLO DIO MERDOS#@#]][<&%£
7- LO ZINGHERO:
Esemplare QUASI negro, faccia da albanese o rumeno, barba e capelli unti di merda, vestiti da 70enne del dopoguerra, comprerà SEMPRE E SOLO: birra, vino o scarti della carne. Arriverà alla cassa con la sua aria da Padrino di sta ceppa di minchia, ti guarderà sfidando la tua sopportazione a tale scempio umano, spesso accompagnato da roiti obesoidi o anoressiche con gonne in stile Cloris Brosca che interpreta La Zingara con la sua Luna Nera.
Ti pagherà 2,86 euro con spiccoli da 1,2 e 5 centesimi, ove impiegherai tre quarti della tua esistenza per controllare se sono tutti: e oltre al danno la beffa... sono sempre giusti!
Non ti chiederà mai la busta prima, ma solo dopo che avrai chiuso il conto, perché sa di doverla pagare: sembra scemo, e invece lo è davvero.
8- L'ADOLESCENTE:
Normale, di passaggio, al massimo 3-4 oggetti (patatine, affettati o bevande, ovviamente), potenzialmente un cliente PERFETTO.
Il totale della spesa è 3,26 euro, una banconota da 5 e te la sbrighi easy... ma... MA..... MA......... ECCOLO LI CHE TIRA FUORI IL 50ONE DEL PORCO DIO CHE TI FARA' DIVENTARE EXTRACROMOSOMICO PER RACCOGLIERE IL RESTO DA DARGLI.
E POI HA SEMPRE QUELLE CUFFIETTE DEL CAZZO NEGLI ORECCHI CHE PORCO DIO LO SQUARTERESTI VIVO CON QUEI FILINI DEL CAZZO SI PORTA RISPETTO E MAGARI SI PUO' ANCHE STOPPARE LA MUSICA DEVO COMUNICARE A GESTI COME I SORDOMUTI PER CHIEDERTI SE NECESSITI DI UNA BUST°°ç@#"(£&!/))"?($"
9- LO SCASSAMERDA:
Arriva lui, inquadrato come 43enne che vive ancora con mamma e papà, con alcuni non necessariamente evidenti problemi mentali, ti potrà sembrare a primo acchito una persona normale.
Poi, alle 19:23 di sera, ti domanderà "SCUSA MA SE COMPRO UNA COCA COLA SINGOLA O UN PACCO RISPARMIO O NO?", tu per forza di inerzia e stanchezza gli risponderai balbettando con fatica "bohmachenesosaràuguale" e lui in un primo momento cadrà vittima della tua superficialità, ma dopo aver pagato si metterà in un angolino a studiarsi a memoria lo scontrino, tornerà da te e, calcolatrice alla mano "EH NO PERCHE' VEDI NON E' UGUALE SE FRAZIONI EQUAZIONATO ALLA QUINTUPLA POTENZA DELL'IPERBOLE DELLA MADONNAPUTTANATIJHRISEAWOHI4SGJOWèAEINPSBGIHPRPGRP4J
10- mi scappa la cacca e non ho più voglia di scrivere
- IL DEGRADO AL MARE -
Ho voglia di farvi capire perché l'estate è una merda, soprattutto in quel fastidiosissimo luogo dove QUOTIDIANAMENTE si radunano cromosomi in eccesso (in costume) chiamato comunemente "OGGI SI VA AL MARE".
1- IL NEGRO:
Ovvio, non posso non classificarlo come primo di una lunga lista; il NEGRO, per quanto bisognoso di portare al pappone-gro (il pappone dei negri ndr) i soldi per mangiare tre briciole di pane e mezzo ml di acqua in un alloggio di 1 mq dove vivono 156 animali della sua stessa razza, alla fine della giornata, non si rende lontamanete conto di quanto può SCASSARE LA MERDA. Ti vuoi mettere sdraiato a prendere il sole? Ne arriva uno. Vuoi fare due parole in tranquillità con gli amici? Ne arriva un altro. Vuoi sditalinare la tua figa mezzo nascosto dalle sdraio e asciugamani nell'angolo più ignoto del bagno ove neanche il bagnino mette piede da oltre 3 secoli e mezzo? Tranquillo, il negro ti troverà.
"GOMBRA, GOMBRA, SCONDO, TUTO 4 EUR, GOMBRA GOMBRA"
L'insistenza nel volterti rivogare quei MERDOSISSIMI OCCHIALI SBILENCHI FATTI DI SCARTI DI PLASTICA DELLE CENTRALI NUCLEARI GIAPPONESI, OPPURE PORTAFOGLI, O QUELLI CHE VENDONO INTERI REPARTI D'ABBIGLIAMENTO............ ma se volevo comprarmi una maglia SECONDO TEEEE VENIVO AL MARE O ANDAVO IN CITTA' DIMMELO NEGRO DI MERDA DIMMELOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
2- IL SOLE ESTIVO:
La più grande calamità naturale mai esistita, il SOLE, apparentemente un finto amico (tipo Renzi), riuscirà a rovinarti l'esistenza.
Se ti addormenterai sotto i suoi dolci e soavi (43°C) raggi, lui ti ridurrà a pollo arrosto (vedi: reparto gastronomia dell'ipercoop = polli gialli che scrocchiano) mettendoti alla mercè dei MONGOLI che inizieranno a schiaffeggiarti, neanche fossi una redhead, dove l'insolazione ha colpito maggiormente. Farà scottare qualsiasi oggetto, e nel momento meno opportuno tu ti siederai su una seggiola, stremato dalla fatica, e ti brucerai il retto anale più di quanto riesca a fare Tiziano Ferro quotidianamente.
Non parliamo poi del CALDO che procura quel fastidioso soggetti novico; litri e litri di sudore solamente per aprire la maniglia di casa, rischio disatrazione dopo 1 minuto che cammini sulla sabbia, vestiti che puzzano più di un metallaro in prima fila al concerto degli Iron Maiden.
VORREI TANTO VIVERE IN UN ETERNO BUIO SOLO PER DIRE AL SOLE DI PUPPARMI IL CAZZO DIOPORCO
3- LA SABBIA:
mi spiegate perché esiste ditemi qual è il senso DELLA SUA CAZZO DI ESISTENZA non lo capisco vi giuro cioè COSA WOW METTIAMO SABBIA AL POSTO DI SASSI COSI' E' COMODA QUANDO CI CAMMINI SENZA SCARPE si ma tanto se c'è il SOLE che la fa BRUCIARE A 209384285'384WT4302 °C a che cazzo mi serve la sabbia!!!!!!!!!!!!!!!!
E poi dai, quando arriva quel momento....... quando casualmente poggi la testa sulla sabbia.... e, a meno che tu non sia un pelato, arrivi a casa e vomiti granellini fastidiosi dai capelli per almeno una settimana
oppure quando ti s'infila nel cazzo o tra palle e culo e te non sai come toglierla e dici "AH VADO A FARE UN TUFFO COSI' MI LAVO" e invece c'è il mare mosso e esci più renoso di prima
Meno utile di un napoletano a Milano
4- GLI INFANTI
Accompagnati dalle madri di merda, questi animali selvaggi vengono portati al mare così da poter essere sguinzagliati senza preoccupazioni; una volta dentro lo stabilimento balneare vigerà la legge "MA SI SONO BIMBI E' ESTATE GIOCANO E SI DIVERTONO"
la fine del mondo
Te sei li che dormi e loro passeranno come motoescavatrici BRUMMM TUM TUM TUM TUM TU BRUUUUUUUMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM (rumori molesti inclusi) e ti INONDERANNO di SABBIA (vedi punto 3) facendoti ingrassare di 10kg per quanta ne ingerirai involontariamente, oppure diventarai più cieco di Bocelli dopo che una valanga ti sarà finita negli occhi.
Occuperanno metà spiaggia solo per loro, incluso campino da beach volley, tutto il mar mediterraneo (nel mio caso), la battigia, il bar, i tavoli, le sedie, la pineta e IL BUDELLO DI CRISTO MORTO IN CROCE
Per non parlare delle pallonate che ti arrivano nei momenti meno opportuni, tipo mentre ascolti la musica beato e tranquillo, E TI FARANNO ANCHE FARE LA FIGURA DI MERDA CAPITO NON SOLO LORO "AHH GUARDA CHE SFIGATI A TIRARE LE PALLONATE", noooooo, sarai te che "AHAHAHAHAH CHE DOWN SI E' PRESO UNA PALLONATA"
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA="()£/)$(?=)"?p:§pé*ç§°:lé
5- I FAVOLLI, o anche I PALESTRATI:
Ebbè, il fastidio che provocano è puramente psicologico, ma insomma, esiste. Vedere il classico ITALIANO MEDIO, con un costume più inesistente di un perizoma, con il cazzo posizionato in modo che sembri quello di un elefante, rimanere in piedi al centro della passerella per andare al mare o in battigia, per circa 5ore al giorno, non è un emozionante spettacolo. I piedi inchiodati per terra, il loro unico movimento sarà quello del busto e del volto, per assicurarsi che tutto l'universo abbia gli occhi puntati sul fisico scolpito.
La mia tesi è che probabilmente a forza di rimanere li sotto il sol leone per mostrare la propria masculinità e (finta) virilità, il sole gli abbia bruciato completamente quel poco di cervello sopravvissuto alle ondate di steroidi precedentemente avvenute.
Le uniche che riusciranno a rimorchiare saranno le milf rugose e nere (di lampade, non di sole) dal fisico snello che talmente vogliose di nerchia, abbracceranno volentieri la situazione.
6- I BAGNI:
Proprio i cessi intendo
se pensavi di aver visto l'apogeo dello schifo nei cessi delle università, allora forse dovresti dare un'occhiata a quelli degli stabilimenti balneari.
Non c'è un vero e proprio motivo, ma l'aria estiva, il caldo, l'acquetta dei vestiti bagnati che tutti si portano dietro, la maleducazione e la svogliatezza di far le cose per bene, porteranno quel povero WC a sembrare un campo di guerra vietnamita.
Sottile acquetta e sabbia in terra, i puzzi di mare e merda intrecciati, la preoccupazione di poter essere sentito da qualcuno a causa delle sottilissime pareti che separano un cesso dall'altro, a tal punto che se ti lascerai andare un lievissimo peto, il tizio che sta facendo il bagno a 100km da te alzerà la testa e si chiederà chi abbia scoreggiato
7- LE OBESE:
EH BEH, SE NON E' VIOLENZA MENTALE QUESTA
Va bene essere grassi, obesi, ciccioni, avete gli stessi diritti ok lo posso anche accettare, MA NON VENITE AL MARE DAI
Te sei li beato e tranquillo che fai finta di goderti un relax che non esiste, e ti passa davanti il roito (solitamente vanno a coppie o a tre) con le lonze che toccano terra...
MA
.... MA.....
CON IL PERIZOMA E TAGLIA DEL REGGISENO "EXTRA........ SMALL"
e così ti ritroverai a vomitare la cena di Natale del '95 alla vista di tale scempio del creato.
Perché Dio ha creato i ciccioni? PERCHE'?!?!?!?!?
8- IL VECCHIO CHE FA LE PAROLE CROCIATE:
E' lui, sempre presente, se arrivi al mare alle 4 di notte ce lo trovi, alle 14 è sempre li, alle 21 cena li.... sotto il suo ombrello, infossato sulla sdraio con il buzzo che fa da poggia bicchiere/rivista.
Non demorde, rimane mummificato a concludere INFINITI rebus e sudoku, tanto che, alla fine dell'Estate, si ritroverà i muscoli del cervello più grossi dei bicipiti dei FAVOLLI (vedi punto 5).
Incredibile, il suo unico pasto sembra essere quello (ovviamente forzato dalla moglie vecchietta che, rimanendo incessantemente accanto a lui, passa la giornata a guardarlo male e a lamentarsi di tutto ciò che le passa davanti) verso le ore 16:29.... un gelato.
MA SE DEVI VENIRE AL MARE PER STARE TUTTO IL GIORNO SOTTO L'OMBRELLONE E PATIRE UGUALMENTE IL CADO E L'APPICCICOSA UMIDITA' PERCHE' NON TI COMPRI UN CAZZO DI CONDIZIONATORE E TE LO SPARI NEL CULO, A CASA, MENTRE FAI LE PAROLE CROCIATE COMODAMENTE SEDUTO SU UN FOTTUTO DIVANO!?!?!?!?????!?!?!
9- IL TRAFFICO QUANDO VAI VIA:
Arriva FINALMENTE la fine della giornata, una di un'infinita serie passata e futura, sfinito, stanco, stressato più di prima, cotto a puntino, renoso, sudato, pieno di sale marino, borse ovunque, vestiti umidicci post-doccia, ciabatte che ti fanno camminare peggio di Stephen Hawking, l'asfalto che ribolle, l'interminabile strada dalla cabina alla macchina/veicolo che dovrai prendere, il pensiero di essere nuovamente laggiù tra neanche 14 ore, strascichi i piedi con fare morente, arrivi al parcheggio e...... TUTTO IL MONDO SEMBRA IMPROSSISAMENTE MUOVERSI CON QUALSIASI MEZZO POSSIBILE E IMMAGINABILE: VELOCIRAPTOR, FERRARI, BUS, CAMION, NAVI, TRENI, BICI, MONOPATTINI, SKATE MA SOPRATTUTTO.... MACCHINE, TANTE, TROPPE, ECCEVISE, MACCHINE.
..... Ed ecco il punto 10, il viaggio di ritorno verso casa, sì lo so che abiti a 5 minuti dal mare, ma ti ci vorranno comunque ore e mesi intrappolato nel traffico.... e l'aria condizionata ha smesso di funzionare!!!!!!
Insomma ragazzi, buona Estateeeeeeeeeeeeeee

venerdì 6 giugno 2014
Buonasera fantasmi.
La polvere che si annusa in teatro non fa male, è come un antidolorifico che il tuo corpo ti chiede quando è stanco.
Aspettando trenitalia è uno spettacolo che nasce per gioco, un giorno, quando vidi una trasposizione teatrale di aspettando Godot nella quale i personaggi al limite dell'assurdo davano vita a situazione grottesche.
Sin da subito ho voluto definire questo spettacolo una commedia noir.
Provate a passare una giornata intera in una delle stazioni ferroviarie del nostro bel paese, è li capirete davvero chi siamo noi italiani.
In un intervista di qualche anno fa Gigi Proietti disse: benvenuti a teatro dove tutto è finto ma nulla è falso; prendendo in prestito questa frase vi auguriamo una buona serata.
Aspettando trenitalia è uno spettacolo che nasce per gioco, un giorno, quando vidi una trasposizione teatrale di aspettando Godot nella quale i personaggi al limite dell'assurdo davano vita a situazione grottesche.
Sin da subito ho voluto definire questo spettacolo una commedia noir.
Provate a passare una giornata intera in una delle stazioni ferroviarie del nostro bel paese, è li capirete davvero chi siamo noi italiani.
In un intervista di qualche anno fa Gigi Proietti disse: benvenuti a teatro dove tutto è finto ma nulla è falso; prendendo in prestito questa frase vi auguriamo una buona serata.
giovedì 1 maggio 2014
Morire dentro.
E' una tortura interiore, causata dal tuo esistere senza ne meta ne scopo alcuno.
Non ha senso, nulla ti ridona quel calore o ravviva la tua essenza vitale.
E' facile per molti dire "non scendere nella tua depressione, vedrai che un giorno... impegnati... fai.." no, non sempre è così.
Non drammatizziamo, in fondo ognuno è libero di fare quello che vuole, e quale libero arbitrio più elevato è quello di lasciarsi morire?
Non siamo altro che frammenti di storie e come tali torneremo a frammentarci ulteriolrmente, non disperiamo, si vive nell'ombra ma si brama la luce del sole.
lunedì 10 febbraio 2014
"Nella testa"
Queste persone vivono con poco.
Pensano di sapere tutto.
Credono che il mondo finisca oltre la città.
La ragione è qui il resto è una bugia o un complotto.
Vedono solo i fantasmi in cui credono
. Non ammettono vincitori per paura di realizzare i propri fallimenti. Si drogano a 17 e si impiccano a 30 anni per i debiti
. Sognano di diventare imprenditori senza pagare mai i dipendenti.
Vogliono partire ma non vanno mai. Non hanno passioni per non deludere le aspettative dei genitori.
Non rischiano per paura di ottenere quello che vogliono.
Pensano di sapere tutto.
Credono che il mondo finisca oltre la città.
La ragione è qui il resto è una bugia o un complotto.
Vedono solo i fantasmi in cui credono
. Non ammettono vincitori per paura di realizzare i propri fallimenti. Si drogano a 17 e si impiccano a 30 anni per i debiti
. Sognano di diventare imprenditori senza pagare mai i dipendenti.
Vogliono partire ma non vanno mai. Non hanno passioni per non deludere le aspettative dei genitori.
Non rischiano per paura di ottenere quello che vogliono.
giovedì 23 gennaio 2014
Invocazione.
Ascoltami, mentre ti prego in questa buia notte di fine gennaio,
il mare in tempesta, il tuo bacio caldo sulla mia fronte,
il nostro sesso viscido sotto le lenzuola bianche di un letto perduto tra oggetti dimenticati nel angolo della tua stanza,
in cui il profumo di sale sui tuoi vestiti appena lavati mi fa sentire a casa.
Perchè sei tu, il niente dei miei desideri più perversi, incontrollabili, maledettamente sporchi.
E sta zitta, per una volta, chiudi questa cazzo di bocca e fatti distruggere in tutti quei pezzi che mai raccoglierò da terra, devi stare sotto i miei piedi, silenziosa nella tua paura di essere sbranata, fottuta o, semplicemente, amata.
Conoscendoti, non avrei mai detto fossi cosi tremendamente pallida, unica nei tuoi vuoti, piccola tra le mie mani, fino a strozzarti.
Assapora la mia vendetta, sai che non sarà mai abbastanza, sai che mai potrò lasciarti andare, perche ' tu sei mia, in fondo, nei nostri perche’, tu mi appartieni.
Ania.
il mare in tempesta, il tuo bacio caldo sulla mia fronte,
il nostro sesso viscido sotto le lenzuola bianche di un letto perduto tra oggetti dimenticati nel angolo della tua stanza,
in cui il profumo di sale sui tuoi vestiti appena lavati mi fa sentire a casa.
Perchè sei tu, il niente dei miei desideri più perversi, incontrollabili, maledettamente sporchi.
E sta zitta, per una volta, chiudi questa cazzo di bocca e fatti distruggere in tutti quei pezzi che mai raccoglierò da terra, devi stare sotto i miei piedi, silenziosa nella tua paura di essere sbranata, fottuta o, semplicemente, amata.
Conoscendoti, non avrei mai detto fossi cosi tremendamente pallida, unica nei tuoi vuoti, piccola tra le mie mani, fino a strozzarti.
Assapora la mia vendetta, sai che non sarà mai abbastanza, sai che mai potrò lasciarti andare, perche ' tu sei mia, in fondo, nei nostri perche’, tu mi appartieni.
Ania.
lunedì 13 gennaio 2014
Routine.
Routine.
Ti svegli alle 06:30.
Ti lavi.
Fai colazione.
Esci di casa.
Prendi il tram.
Vai a scuola/lavoro.
Passa il tempo.
Torni a casa.
Il pomeriggio perso davanti al pc.
Non prepararsi minimamente.
Mangiare.
Cazzeggiare al pc (di nuovo).
Andare a Dormire.
Abitudinarietà. è una parola con significato solitamente negativo. viene associata alla noia.
secondo me è un errore...
Le persone ad ogni livello, creano la loro routine, fanno cose senza nemmeno rendersene conto per avere una serie di azioni che creino una sorta di tranquillità e serenità. Secondo voi? Vi lascio con un testo di cui non conosco l'autore, trovato su internet..
Sveglia alle otto. Mattina.
Il solito caffè nella tazza
Azzurra. Il pezzo di focaccia
Scaldata al forno.
Un'occhiata veloce alla finestra,
un tuffo nel mondo della
strada. Ogni tre giorni la barba,
davanti alla specchio. La doccia
ogni giorno. Alle otto e mezza
precise. Un bacio preciso
alla guancia di lei e sempre
la stessa parola Buongiorno,
mia cara, ti amo.
Poi la cravatta del venerdì,
se è venerdì, e la camicia
e la giacca. Davanti allo
specchio farsi il nodo come
sempre, come papà se lo faceva,
una cinquantina d'anni fa,
davanti allo specchio.
Un altro bacio a lei,
sull'altra guancia, un buongiorno
detto con lo stesso tono di
sempre. Il treno, alle nove.
Infuriarsi, se è in ritardo,
a dismisura. Sul treno
i soliti discorsi coi colleghi
di sempre, con le bocche che vanno
senza pensarci, a suon di parole
mille volte già dette.
Al lavoro sempre come
sempre.
Col tempo che va, appeso al
Muro, senza fretta.
Mezzogiorno. Pausa pranzo.
L'uscita alle cinque. Un salto
In libreria per cercare due
Libri usati su cui far galoppare
La mente. E a casa.
La cena, alle sette.
La lettura. La scrittura
Le parole a lei, sempre
Uguali. E l'amore, sotto
Le stesse coperte, fra gli stessi
Sussurrati piaceri, raffinati
D'una abitudine casta.
Gli occhi pieni di sonno
Come sempre si chiudono
Lenti, annoiati, ma non tristi.
Il sonno che giunge alla mente
Stanca, felice d'essere com'è.
Nella sua monotonia.
Sulla certezza del domani
Si chiude il giorno, come altri
Tanti si chiuderanno, annoiati
Ma non tristi. Felici d'essere
Come sono.
L'abitudine, a volte,
è l'unica certezza che
rimane.
L'abitudine, a volte, è l'unica certezza che rimane.
Zaccawia.
Zaccawia.
martedì 7 gennaio 2014
"Si affacciava sulla sua città ogni mattina, le piaceva il vento sulla pelle.
Tutti i giorni pensava che forse quel soffio sarebbe stato meglio se fosse diventato un vento intenso, che la abbracciasse più forte a se come nessuna aveva mai provato a fare... quell'alba è arrivata,
Si butta.
Quel vento che ogni mattina le dava il buongiorno, oggi le ha dato la buonanotte con l'abbraccio più bello della sua misera e breve vita..."
Tutti i giorni pensava che forse quel soffio sarebbe stato meglio se fosse diventato un vento intenso, che la abbracciasse più forte a se come nessuna aveva mai provato a fare... quell'alba è arrivata,
Si butta.
Quel vento che ogni mattina le dava il buongiorno, oggi le ha dato la buonanotte con l'abbraccio più bello della sua misera e breve vita..."
Sofferenza.
Ho sinceramente paura che se ti sfioro la pelle tu possa scomparire e tornare nella mia immaginazione.
Non mi ami.
Ma da qualche parte, in un angolo remoto del mio cervello, io ti amo ancora.
Non mi ami.
Ma da qualche parte, in un angolo remoto del mio cervello, io ti amo ancora.
Iscriviti a:
Post (Atom)